Le Edizioni Museo Pasqualino pubblicano il nuovo numero della rivista Antropologia Museale, diretta da Vincenzo Padiglione : AM#43 [OGGETTI FUORI POSTO, OGGETTI CHE PARLANO]

“Oggetti fuori posto, oggetti che parlano” è il titolo del nuovo numero della rivista Antropologia Museale, diretta da Vincenzo Padiglione, pubblicata da Edizioni Museo Pasqualino.

Questo incontro tra arte, antropologia e scienze sociali propone una riflessione sugli oggetti “fuori posto” che possono diventare supporti di creazione basati sull’accumulazione, la derisione, l’appropriazione indebita o la sovversione. Gli artisti e i ricercatori che analizzano, creano, fanno prendere la parola a degli oggetti, ricorrono a volte a nuove strategie narrative. Deteriorabili, esposti all’usura del tempo, gli oggetti diventano tracce o frammenti, interrogano la memoria – la vita, la morte e la rinascita – e sollecitano l’immaginazione. Se gli oggetti industriali – dettati da mode effimere e destinati a un’obsolescenza programmata – sarebbero destinati ad essere distrutti, i manufatti delle società tradizionali esposti nei musei subiscono una morte simbolica e in alcuni casi una rinascita che provoca malintesi, disturba…
Non possiamo descrivere le società senza preoccuparci degli oggetti con i quali viviamo. Spostarli implica rimodellarli, trapiantarli, caricarli di nuovi significati. Gli oggetti intrattengono un dialogo con chi li possiede. Secondo alcune religioni e tradizioni terapeutiche, certuni esercitano un potere di vita e di morte sui loro proprietari.
Il congresso di Palermo – ultimo di una serie di incontri internazionali svoltisi a Palermo (Museo internazionale delle marionette), a Montreal (UQUAM) e a Parigi (marzo 2018, EHESS/Musèe du quai Branly) si interroga sul modo in cui l’arte e l’antropologia possono dialogare attraverso e a proposito di oggettti.

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