TENUI MEDITABOR HARUNDINE
Tiritera su titiri,totare,tituelle,calamauli e cerauli
di Nico Staiti
Edizioni Museo Pasqualino, Palermo 2021
Suoni&Culture n.7
ISBN 978-88-97035-71-8
Fin dall’antichità alcune parole, in parte di origine onomatopeica, designano, nelle fonti letterarie, degli strumenti a fiato minori e marginali, il cui tratto condiviso è che sono intesi come specialmente vicini alla natura, si ritiene appartengano a stadi primitivi dell’esistenza umana e sono usati da gente a vario titolo intesa essa pure come “primitiva” e “naturale”: bambini, pastori, cacciatori, incantatori di serpenti. Questi oggetti, nominati e talvolta descritti in fonti antiche, sono poco rappresentati nelle arti figurative; qui si sono individuati e collazionati i documenti esistenti, e li si è messi a confronto con le testimonianze archeologiche e con quelle etnografiche. Gli stessi strumenti sono menzionati nei componimenti poetici di Teocrito, Lucrezio, Virgilio, Ovidio e dei loro emuli; poi sono di nuovo elencati e descritti dagli studi organologici del XVII e del XVIII sec.; infine sono ancora in uso nelle tradizioni musicali di molti luoghi: di nuovo in mano a pastori, bambini, cacciatori, incantatori di serpenti (o loro discendenti), musicisti semi-professionisti. La persistenza nel tempo di tipologie, forme, denominazioni degli aerofoni minori o marginali – e le modificazioni che esse conoscono nell’attraversare periodi storici e luoghi diversi – è il terreno su cui, concretamente, si è indagato il rapporto tra attualizzazione del mito e mitizzazione della realtà, quale viene articolandosi nella poesia, nella letteratura, nelle immagini
Nico Staiti
etnomusicologo e organologo, è professore ordinario nel Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Ha svolto ricerche sul campo in Italia, nei Balcani e in Marocco. Si occupa di storia, struttura e repertori degli strumenti musicali popolari (con particolare attenzione per gli aerofoni e i membranofoni), di musiche e riti dei rom, di musiche delle diaspore, di musica e genere, di iconografia musicale, di relazioni tra tradizioni orali e tradizioni scritte. Tra le sue monografie Angeli e pastori. L’immagine musicale del Natale (Bologna, 1997); Le metamorfosi di santa Cecilia: l’immagine e la musica (Lucca, 2002); Kajda: music and women’s rites among Kosovarian Roma (Lucca, 2016).