Crisi e riti della contamporaneità.
Antropologia ed emergenze sanitarie, belliche e climatiche
di Giovanni Gugg
Dialoghi n.4
Edizioni Museo Pasqualino, 2023
ISBN 979-12-80664-61-7
Oggi come nei secoli scorsi, in caso di disastro le popolazioni sinistrate spesso mettono in atto dei “riti in emergenza”, con cui tentano di riassorbire il trauma e, allo stesso tempo, di tenere insieme la collettività. Da una prospettiva antropologica, sono dei momenti sensibili della relazione che le comunità umane hanno con il proprio ecosistema, delle “finestre critiche” attraverso cui è possibile indagare la dialettica con l’ambiente e il territorio. Diviso in tre parti, questo volume raccoglie e rielabora vari articoli che l’autore ha pubblicato per il bimestrale “Dialoghi Mediterranei” negli ultimi tre anni, attraversati da gravi crisi globali come la pandemia, la guerra e la mutazione climatica. I testi sono sia memoria etnografica di un periodo di forti turbamenti, sia analisi di pratiche pubbliche apparentemente irrazionali che, invece, hanno risposto e rispondono a molteplici bisogni individuali e sociali, come l’elaborazione dello choc, l’individuazione delle responsabilità, la condivisione delle esperienze, il ripristino dell’ordine, la ricerca di senso.
Giovanni Gugg
è dottore di ricerca in Antropologia culturale e dal 2015 insegna Antropologia urbana presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università “Federico II” di Napoli e Antropologia del paesaggio nel master Erasmus Mundus coordinato dall’Università “Jean Monnet” di Saint-Etienne. Dal 2020 è assegnista di ricerca presso il LESC (Laboratoire d’Ethnologie et de Sociologie Comparative) dell’Université Paris-Nanterre e del CNRS, mentre dal 2022 è scientific advisor per la Fondazione ISSNOVA (Institute for Sustainable Society and Innovation). Fa parte del consiglio di amministrazione del CMEA (Centro Meridionale di Educazione Ambientale) di Sorrento e dell’editorial board della rivista “Humanities & Social Sciences Communications”, pubblicata da Springer Nature. I suoi studi riguardano soprattutto la relazione tra le comunità umane e il loro ambiente, in particolare quando si tratta di territori a rischio. In questo senso, ha studiato a lungo la zona rossa del Vesuvio e altri territori colpiti da disastri negli ultimi anni in Italia, su cui ha pubblicato numerosi articoli per riviste accademiche nazionali e internazionali e curato volumi monografici, come “Disasters in popular cultures” (2019) e “La lunga durata delle emergenze” (2022).