È online il nuovo numero di Etnografie del contemporaneo!

Tradizione, memoria e presente: una lettura etnografica del nostro tempo “impuro”!

È disponibile online e scaricabile gratuitamente il settimo numero di Etnografie del contemporaneo, la rivista annuale pubblicata dalle Edizioni Museo Pasqualino. Un numero che esplora la complessità del nostro tempo, dove arcaico e moderno, locale e globale, memoria e innovazione si intrecciano in forme sempre nuove.

L’editoriale, a cura di Rosario Perricone, ci introduce a un concetto di “contemporaneo” non come mera coincidenza col presente, ma come una sfasatura, una tensione tra passato e futuro, tra l’arcaico e il moderno. Seguendo le riflessioni di pensatori come Pasolini, Agamben e Didi-Huberman, il contemporaneo emerge come un luogo critico in cui il presente si rivela impuro, ibrido, attraversato da memorie che non sono mai solo ricordi, ma forze vive, dinamiche, capaci di trasformare.

In questa cornice teorica, la “tradizione” non è vista come un retaggio immobile, ma come un dispositivo culturale attivo, in costante rielaborazione. La rivista esplora come le pratiche e le credenze del passato siano oggi strumenti per comprendere – e trasformare – il nostro mondo, dentro una società “neo-moderna” fatta di temporalità sovrapposte e memorie in dialogo con le sfide del presente.

Il volume raccoglie i contributi di giovani studiosi e studiose che hanno condotto ricerche sul campo in contesti diversi, offrendo uno sguardo originale sulle molte forme in cui la cultura si reinventa. Tra i saggi più significativi troviamo:

  • Carnevali e maschere di Sardegna analizzati da Sebastiano Mannia, in cui si intrecciano tradizione, invenzione e ritradizionalizzazione;
  • Le pratiche funerarie del popolo Otomí in Messico, raccontate da Giulia Cantisani, dove la morte è trasformazione e ritorno;
  • L’inversione dei riti nel calendario vedico, studiata da Igor Spanò, che indaga il concetto di ciclicità e cambiamento nei rituali antichi;
  • Le etichette “asinine” in Sicilia, al centro dell’analisi di Ivana Vermiglio, tra linguaggio, cultura e identità;
  • Il carteggio inedito tra Cocchiara e Formiggini, presentato da Giuseppe D’Angelo, che getta nuova luce sulla storia editoriale del Novecento;
  • La morte nella poetica di Sciascia, affrontata da Carmelo Bellardita, come chiave per rileggere l’opera dello scrittore siciliano;
  • L’arte materica e spirituale di Delcy Morelos, nel saggio di Silvia Lavanco Livreri, che riflette sul dialogo tra ecologia, corpo e spiritualità.

Completano il numero un intermezzo fotografico di Melania Messina – immagini che raccontano trent’anni di devozione al Santuario di Santa Rosalia – e un’analisi onomastica del romanzo Borgo Vecchio di Giosuè Calaciura a firma di Mario Chichi.

Questo nuovo numero di Etnografie del contemporaneo non è solo una raccolta di saggi, ma un invito a osservare il nostro tempo con occhi nuovi. A scorgere, come scrive Didi-Huberman, “le lucciole” nel buio del presente. A riconoscere nella tradizione non un’eco lontana, ma una voce viva che parla oggi, qui, adesso.

📘 Scarica gratuitamente il numero 7 di Etnografie del contemporaneo

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