Le vie del cavaliere
Epica medievale e memoria popolare
di Antonio Pasqualino
Edizioni Museo Pasqualino, 2016
Testi e Atti n.2
ISBN 978-88-97035-15-2
Attraverso un complesso itinerario fra diversi contesti e livelli di fruizione, personaggi, temi e vicende dell’epica cavalleresca medioevale e rinascimentale approdano alle tavole del teatro delle marionette siciliane. Dalle chansons de geste ai romanzi arturiani, destinati essenzialmente alla fruizione di un pubblico aristocratico, si giunge a prodotti di ibridazione dedicati in gran parte a fasce sociali più modeste: in Italia la letteratura franco-veneta, i cantari e i romanzi toscani. Questo è il punto di partenza delle raffinate rielaborazioni colte che proliferano tra i secoli XV e XVI, culminando nell’Orlando furioso di Ariosto e da cui prenderanno in seguito spunto, se pure con esiti variabili, svariate produzioni letterarie. A questo filone appartiene anche la Storia dei paladini di Francia di Giusto Lo Dico: un’opera che si affermerà come fonte privilegiata degli opranti siciliani.
Questo è il suggestivo e insidioso percorso ricostruito e puntualmente analizzato, ricorrendo agli strumenti dell’antropologia e della semiotica, da Antonio Pasqualino. Si tratta del frutto di una riflessione più che ventennale sulla trasmissione dell’epopea carolingia dal Medioevo alla tradizione popolare recente, con riferimento alle tecniche e alle forme espressive dei cantastorie e dei contastorie, per giungere a quella particolare sintesi scenica che si può osservare nel teatro siciliano di marionette armate: l’Opera dei pupi. Pasqualino da un lato individua solidi punti di riferimento e traccia sicuri itinerari nella sterminata selva della letteratura epico-cavalleresca, evidenziando le strutture fondamentali della narrazione, con attenzione per somiglianze e differenze semanticamente significative, dall’altro, attraverso l’esame di un peculiare fenomeno, ci aiuta a disvelare le più generali dinamiche della circolazione dei fatti culturali e a comprendere le ragioni storico-sociali delle trasformazioni e delle persistenze delle loro forme, dei loro significati e delle loro funzioni.
Antonio Pasqualino (1931-1995) dopo essersi laureato in medicina e specializzo in Chirurgia generale; acquisì la libera docenza di Patologia e fu assistente di ruolo del Centro Tumori di Palermo. Ebbe anche un ruolo di primo piano nel campo degli studi antropologici e semiotici fondando: l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari (1965), il Museo internazionale delle marionette (1975), il Circolo semiologico siciliano e la rivista di antropologia Uomo & cultura. Fu anche vicepresidente dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici, docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo e al Dipartimento di Antropologia dell’Università Berkeley. Dello stesso autore si ricordano: L’opera dei pupi (1969), Dal testo alla rappresentazione. Le prime imprese di Carlo Magno (1986), L’opera dei pupi a Roma, a Napoli e in Puglia (1996) e moltissimi altri saggi e articoli.