Folklore e profitto
Tecniche di distruzione di una cultura
di Luigi M. Lombardi Satriani
Edizioni Museo Pasqualino, Palermo 2021
Studi e materiali per la storia della cultura popolare
Nuova serie n. 11
ISBN 979-12-80664-05-1
Folklore e profitto, apparso per la prima volta nel 1973, ripensa in modo critico e fine le dicotomie gramsciane di “popolare”, “subalterno” ed “egemone”, ma soprattutto, con uno scatto di grande modernità e libertà dagli schemi disciplinari e ideologici del tempo, osserva il cortocircuito di queste categorie nello spazio mediatico nazionale del periodo.
Racconta un’Italia che assume e manipola le proprie culture e tradizioni locali a fini commerciali, trasformandole in oggetti di un marketing che sigla la progressiva rimozione delle culture contadine e popolari, la loro riplasmazione nelle forme del folklorismo e dell’attrazione turistica. In realtà tale processo affonda le proprie radici nella propaganda del regime fascista orientata alla ri-ruralizzazione del Paese.
Il testo contamina, così, per la prima volta i linguaggi delle discipline demoantropologiche e del “folklore” con quelle della sociologia delle comunicazioni e della semiotica, sovverte le facili categorizzazioni binarie in favore di reticolati di senso più complessi, riflette sulla distanza culturale e sociale, sulla costruzione di una relazione al passato che diventa performativa.
A quasi cinquant’anni di distanza, Folklore e profitto rimane un testo prezioso, in anticipo sui suoi e, per certi versi, sui nostri tempi. Utile ancora oggi per riflettere sul valore delle storie locali, delle narrazioni di tradizione e stimolante per ragionare sul più recente e controverso tema dei processi di patrimonializzazione dell’immateriale e sull’ancora attuale rischio che una plasmazione merceologica delle tradizioni culturali venga considerata da alcuni come forma di conservazione, ancorché snaturante, di ciò che altrimenti e irrimediabilmente destinato a cambiare.
Luigi M. Lombardi Satriani
È professore ordinario di Etnologia nell’Università “La Sapienza” di Roma; è stato preside della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università della Calabria e prorettore per le attività culturali della stessa Università, senatore della Repubblica nella XIII Legislatura e presidente dell’Associazione per le Scienze Etnoantropologiche (AISEA). Ha pubblicato molte opere di interesse antropologico ed etnografico, tra cui le più recenti: Scritti demologici, vol. 1 (con V. Padula, 2019); Natuzza Evolo. Il dolore e la parola (con M. Boggio, 2018);Tra passato e futuro. Il Meridione rurale in Carlo Levi, Rocco Scotellaro e Vittorio De Seta (2018); Antropologia e vita moderna (con F. Boas e F. Maiello, 2015) e San Gennaro. Viaggio nell’identità napoletana (con M. Boggio, 2015); Potere, verità, violenza, voll. 1 e 2 (2014, 2016).
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RECENSIONI
Vincenzo Santoro, da BlogFoolk Magazine, numero 534 del 13 gennaio 2022