Il Padiglione del Barocco Povero
Scritti per Vincenzo Padiglione in disordine alfabetico
a cura di Marina Valenti, Rosario Perricone, Maria Cristina Pantellaro, Marisa Dalai Emiliani, Pietro Clemente, Alessandra Broccolini
Edizioni Museo Pasqualino, Palermo 2023
Quaderni di antropologia museale n.6
ISBN 979-12-80664-70-9
Quaranta autori riflettono sui rapporti tra arte e antropologia, tra museo e comunicazione visiva, tra ricerca e creatività a partire dalla storia e dall’esempio di Vincenzo Padiglione comune amico, collega, Maestro. Lo fanno attraverso un filo conduttore comune, gestito con libertà, che è stato definito ‘barocco povero’ o ‘barocco demo-etno-antropologico’, che connette oggetti, pratiche, azioni in rappresentazioni e stili. Il lavoro di Vincenzo ha percorso i sentieri di confine tra diversi settori, campi, forme, con grande originalità e tenacia. Questo è stato anche il cuore del suo impegno nella rivista AM Antropologia Museale. Del suo approccio la museografia italiana DEA si è assai arricchita. Il suo modo di comunicare nelle forme innovative della narrazione visiva ha consentito di estendere il mondo dell’antropologia alla sfera delle mostre di ambito artistico e comunque a un diverso modo di percepire e conoscere i temi degli studi. Dopo i brevi scritti di riflessione, il volume propone i testi di una sua importante mostra sul collezionismo, quindi la rassegna delle mostre, dei musei allestiti, delle video creazioni e infine la bibliografia, a dimostrazione della grande consistenza del lavoro svolto. Con affetto ed ironia, e con qualche colpo di scena a lui ispirato, il volume è un atto di riconoscimento di un profilo straordinario per gli studi antropologici ma vuole anche essere un ponte di memoria, una base di riflessione e di ispirazione per nuove possibilità di ricerca.
Vincenzo Padiglione
Ha insegnato Antropologia culturale, Etnografia della comunicazione e Antropologia museale all’Università La Sapienza di Roma. Professore ordinario fino al 2019, ha tenuto contemporaneamente corsi e seminari sia in diverse Scuole di Specializzazione e di Dottorato italiane, sia in Università di altri paesi come Francia, Spagna, U.S.A. e Brasile. Attualmente insegna “Antropologia museale” e “Scenografia e allestimento” rispettivamente nella Scuola di Specializzazione in Beni demoetnoantropologici delle università La Sapienza di Roma e dell’università di Perugia. E’ socio attivo e co-fondatore nel 2001 di SIMBDEA, associazione divenuta punto di riferimento per il dibattito sulla museografia contemporanea e direttore, dal 2002, della rivista quadrimestrale «AM-Antropologia Museale» da lui fondata.
Peculiare della sua attività è l’impegno di creare piccoli musei etnografici – spesso allestiti con collezioni personali – coinvolgendo le comunità patrimoniali residenti, mostre e installazioni, privilegiando la forma espressiva e conoscitiva dell’installazione etnografica, tra ricerca artistica contemporanea e scenografia teatrale.