MACCHINE VIVE
Dalle marionette agli umanoidi
a cura di Caterina Pasqualino
Edizioni Museo Pasqualino, Palermo 2021
Testi e Atti n.12
ISBN 978-88-97035-85-5
Questo volume riporta gli esiti del seminario Macchine vive: dalle marionette agli umanoidi, organizzato al Museo delle marionette “Antonio Pasqualino” di Palermo nel 2011 con la collaborazione del gruppo di ricerca internazionale (GDRI) Anthropologie et histoires des arts del Museo del Quai Branly di Parigi. Alcuni antropologi, un artista e uno storico dell’arte hanno studiato le relazioni singolari che alcuni individui stabiliscono con degli esseri inanimati: santi portati in processione, marionette, meccanismi animati inventati da artisti, robot ecc.
I saggi raccolti in questo volume studiano le condizioni in cui si può sviluppare, davanti ai nostri occhi un nuovo tipo di animismo che vada al di là delle distinzioni tra umano e non umano. Un “mirabile artificio” caratterizza queste macchine che “esistono” in una sorta di zona di frontiera tra la vita e la morte e non sono né interamente vive né interamente morte.
Marionette, statue, automi, robot sono macchine semoventi che hanno in comune il fatto di essere dei sostituti dell’uomo. Come vedono gli esseri umani questi oggetti così particolari? Quali strategie adottano per fare sì che queste macchine siano identificate come esseri umani, animali o entità divine?
Il volume contiene testi di: Jose A. Gonzàlez Alcantud (Università di Granada), Ignazio E. Buttitta (Università di Palermo), Thierry Dufrene (Université Paris X-Nanterre), Emmanuel Grimaud (CNRS Parigi), Anna Leone (CNRS Parigi), Zaven Paré (Intercontinental Academy-ICA), Caterina Pasqualino (CNRS Parigi), Rosario Perricone (Università di Palermo), Denis Vidal (Ird/Urmis-Paris Diderot).
Caterina Pasqualino
È direttrice di ricerca al CNRS e insegna all’EHESS di Parigi. Dopo avere fatto ricerca in Sicilia (Milena. Un paese siciliano vent’anni dopo, 1990), ha lavorato in Andalusia sulla performance flamenca (Dire il canto, I Gitani flamenchi d’Andalusia, 2003) e in seguito a Cuba sulla possessione Palo Monte (dove ha approfondito i temi legati alla materialità e all’emergenza di un ‘contagio emotivo’ tra i partecipanti ai riti di possessione). Tra le altre cose, ha lavorato sui Rasta a Londra e su alcune comunità emergenti a Palermo. Ha coeditato Experimental film and Anthropology (London/New York, 2014) con Arnd Schneider e Le terrain comme mise en scène (Lione, 2017), con Bernard Müller et Arnd Schneider.