Modernità e (post)colonialismo.
I Musei etnografici hanno bisogno di etnografia?
a cura di Sandra Ferracuti, Elisabetta Frasca e Vito Lattanzi
Edizioni Museo Pasqualino, Palermo 2023
Quaderni di antropologia museale n.5
ISBN 979-12-80664-29-7
Con questa pubblicazione vogliamo condividere con i lettori di lingua italiana un momento importante nella storia del dibattito, tuttora in corso, attorno ai musei “etnografici”.
Nell’aprile del 2012, alcuni tra i più importanti protagonisti del vivace dialogo scientifico internazionale sulle forme, le epistemologie, le radici e i destini di queste istituzioni museali di matrice europea hanno raggiunto l’allora Museo nazionale preistorico etnografico “L. Pigorini” (oggi parte del più ampio istituto denominato Museo delle Civiltà, con sede all´EUR di Roma) per condividere, insieme a direttori, curatori, artisti e attivisti impegnati presso alcune delle più importanti istituzioni museali europee, le proprie riflessioni in merito alle sfide poste dal contemporaneo a queste istituzioni di matrice eurocentrica e coloniale.
In particolare, allora come oggi, si poneva l’accento sull’ambigua relazione tra studi antropologici e istituzioni museali “etnografiche”, ponendo la domanda diretta e provocatoria: “I musei etnografici hanno bisogno di etnografia?”. Sono passati dieci anni da quell’incontro ma la domanda crediamo resti più che mai attuale, soprattutto alla luce di quanto rarefatto e “disperso” è stato in passato il dibattito pubblico in Italia su questi temi, se paragonato a quanto accaduto altrove, in Europa e non solo. Una pubblicazione utile, crediamo, anche alla luce del dibattito attuale che, seppur ancora vivace, sembra assottigliarsi dal punto di vista teorico e rendere sempre meno onore all’importanza e alla complessità della “gestione” contemporanea delle collezioni “storiche” che queste istituzioni conservano.
Con saggi di Anne-Marie Bouttiaux, Pietro Clemente, Elena Delgado, Christian Feest, Sandra Ferracuti, Elisabetta Frasca, Marc-Olivier Gonseth, Klas Grinell, Guido Gryseels, Lotten Gustafsson Reinius, Clare Harris, Ingrid Heermann, Joe D. Horse Capture, Daniele Jalla, Jana Jiroušková, Emmanuel Kasarhérou, Corinne A. Kratz, Luigi La Rocca, Vito Lattanzi, George Marcus, Toma Muteba Luntumbue, Carlo Nobili, Vincenzo Padiglione, Ruth B. Phillips, Barbara Plankensteiner, Sally Price, Michael Rowlands, Mario Turci, Laura Van Broekhoven, Graeme Were
Sandra Ferrracuti
È un’antropologa culturale, oggi Ricercatrice all’Università della Basilicata. Ha lavorato come assistente di ricerca dal 2009 al 2013 al Museo “Luigi Pigorini” di Roma (oggi parte del Museo delle Civiltà) per il progetto europeo “RIME – Ethnography Museums and World Cultures” e dal 2016 al 2020 è stata responsabile del dipartimento “Africa” del museo etnografico statale Linden-Museum Stuttgart (Germania), per cui ha curato la mostra permanente Wo ist Afrika? Storytelling a European Collection (2019). Ha fatto ricerca sul campo di lunga durata in Germania, Italia e Mozambico e attualmente i suoi principali interessi di ricerca sono le declinazioni del concetto di cittadinanza in Europa nel contesto delle pratiche “collaborative” nei sistemi e le istituzioni museali, del patrimonio culturale e dell’arte.
Elisabetta Frasca
È specialista in beni demoetnoantropologici. Dal 1998 al 2017, in seguito alla ricerca sul campo, ha collaborato con una associazione non-profit di artisti nativi americani nell’esposizione delle loro opere, alla Biennale di Venezia che alla fine degli anni ’90 ospitava, per la prima volta, artisti indigeni. Dal 2003 al 2009 ha collaborato con il “National Museum of the American Indian”, Smithsonian Institution di Washington D.C. e New York nella realizzazione di alcune mostre e convegni negli Stati Uniti e a Venezia. Dal 2010 al 2013 è stata assistente di ricerca al Museo Etnografico “L. Pigorini” di Roma (oggi parte del Museo delle Civiltà) per il progetto europeo “RIME – Ethnography Museums and World Cultures. Ha all’attivo varie traduzioni dall’italiano all’inglese e viceversa di cataloghi, testi e pannelli museali.
Vito Lattanzi
Lavora al Museo delle Civiltà di Roma. La sua carriera professionale si è svolta prevalentemente al Museo “Luigi Pigorini”, dove, tra il 1987 e il 2015, ha diretto la biblioteca, coordinato i servizi educativi e curato le collezioni del Mediterraneo, dando vita a iniziative di sperimentazione interculturale e di fruizione partecipata del patrimonio, anche nell’ambito di importanti progetti europei. Dal 2015 al 2022, ha lavorato alla Direzione generale Musei – dove si è occupato di gestione museale, qualità dei servizi e valorizzazione territoriale – e all’Ufficio UNESCO del Segretariato generale. All’attività istituzionale ha sempre affiancato il lavoro sul territorio intraprendendo la progettazione e la realizzazione di alcuni musei locali. Dal 2009 insegna presso la Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici di Perugia.