Oltre quel che c’è.
Oracoli, giochi di sorte, testi nascosti, incanti sotterranei
di Giuseppe Giacobello
Edizioni Museo Pasqualino, Palermo 2018
Studi materiali per la storia della cultura popolare.
Nuova serie n.2
ISBN 978-88-97035-40-4
Procedure somiglianti collegano una preghiera di Ulisse a un’antica divinazione mesopotamica; un episodio del Don Chisciotte a un epigramma di Callimaco e a un trattato di Cicerone; la Filumena Marturano di Eduardo De Filippo a due racconti di Federico De Roberto e Silvana Grasso e agli oracoli dell’ascolto notturno consultati dalle donne siciliane durante la Seconda Guerra Mondiale per avere notizie degli uomini al fronte. Incontrando le “Anime Sante dei Corpi Decollati”, l’esplorazione prosegue alle acque tra Etna e Nebrodi, ribollenti del sangue di ragazze violate; alla fonte sortinese di santa Sofia e ai mulinelli sorgivi in forma di treccia; al pozzo infero di Capo Lilibeo, dove una Sibilla/Sirena o il battista san Giovanni alternano prodigi. Compaiono poi figure da Smorfia dei sogni, evocate per il Lotto e altre sfide alla sorte, poco distanti dalle imprese temerarie e beffarde della truvatura: la ricerca dei tesori incantati sottoterra, che ha visto implicato anche il prode Orlando e che è stata reinterpretata da Capuana, De Roberto, Pirandello, Lanza, Sciascia, Consolo, La Spina, Camilleri. Uno studio pieno di racconti. Un itinerario verso cose intangibili dell’immaginario popolare. Cose fatte esistere a modo loro, oltre quel c’è, mettendo la vita in gioco. Cose per cui l’antropologia è un apprendistato tra i più belli al mondo.
Giuseppe Giacobello ha conseguito all’Università di Palermo il dottorato di ricerca in Etnoantropologia («Letterature e pratiche simboliche») e oggi insegna discipline letterarie al Liceo Artistico “F. Arcangeli” di Bologna. Insieme a saggi in riviste o volumi di più autori (cfr. bibliografia interna), ha pubblicato Il paternoster di san Giuliano. Recitazioni ritmiche e simbolismo divinatorio in Sicilia, Palermo, Folkstudio, 1999.